L’immaginazione nel soggetto è abbastanza viva da imporre le proprie visioni, i propri terrori, la sua sciagura. Se il sogno è una riminiscenza, si tratta di una riminiscenza di uno stato anteriore alla vita, lo stato della vita morta, un lutto che precede la felicità. Si può fare un passo avanti e porre l’immagine non solo prima del pensiero, prima del racconto, ma prima di qualsiasi emozione. È l’immaginazione che pensa, l’immaginazione che soffre. E agisce. Si scarica direttamente nei poemi. Il concetto di simbolo è troppo intellettuale, il concetto di esperienza poetica troppo sperimentale. Pensiero ed esperienza raminghi non bastano per arrivare alla primitività dell’immaginario. … L’immagine dinamica è una realtà primaria (L’air et les songes).